Rocca Respampani vecchia

Notizie relative alla Rocca risalgono al XII secolo quando in antichi documenti viene menzionato un castrum Respampini. In tale periodo la rocca apparteneva ai conti di Vetralla, tra le famiglie nobili più importanti dell’area della Tuscia. Nel corso del Duecento la rocca fu al centro di importanti e complesse vicende belliche tra il papa e l’imperatore Federico II di Svevia che si contendevano il possesso territoriale dell’area tra Viterbo e Roma. Dopo alterne vicende, la rocca e l’intero possedimento agricolo vennero confiscati dalla Chiesa che nel 1456 cedette la proprietà e i diritti all’Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Gli esperti amministratori dell’Ospedale, attraverso un’intelligente opera di migliorie come la realizzazione di canali per l’irrigazione, la costruzione del ponte Frà Cirillo, imponenti opere di drenaggio e bonifica, avviarono una razionale coltivazione delle terre sfruttando al massimo l’intero fondo che insieme a quello di Monte Romano garantiva enormi rendite provenienti dai raccolti. Nel 1606, la vecchia rocca ormai ridotta a rudere verrà sostituita da una nuova costruzione, la Rocca Nuova.

Rocca Respampani nuova

Come si apprende da una targa posta sulle pareti del castello, la sua costruzione fu avviata, nel 1607, da Ottavio Tassoni d’Este, Precettore del Santo Spirito, che commissionò tali lavori all’architetto Canio (o Ascanio) Antonietti. L’idea iniziale era ambiziosa: un palazzo/fattoria, abbastanza dignitoso per ospitare il governatore e il suo seguito di funzionari, ma in grado anche di accogliere le famiglie contadine qui operanti; un nucleo che, doveva mantenere una propria autonomia.

Negli anni successivi il castello verrà tenuto, con maggiore autorità, da un nuovo castellano, Fra Cirillo Zabaldani, che uno storico locale del XIX secolo (Campanari), descrive come: «uomo insolente e di mala condizione e misleale […] spergiuro e traditore»; si racconta che fu lui a munire la Rocca Nuova con «gagliarde fortificazioni e spingarde gettate in ferro […]»;

Ben presto, la storia dell’edificazione del castello si intreccerà con quella del nascente paese di Monte Romano: Fra Cirillo Zabaldani, farà sospendere i lavori a Respampani per dedicarsi alla edificazione del nascente Borgo: sorse così la piccola Chiesa dedicata al culto della Madonna Addolorata, l’osteria. Questi luoghi verranno sempre più frequentati dalle crescente presenza di contadini che sceglieranno di vivere in questa area senza il bisogno di spostarsi a Respampani per lavorare.